giovedì 8 aprile 2010

Ma che ci faccio qui?

Questa mattina sono a casa dal lavoro.
Ammalata? Licenziata? In vacanza?
No, peggio, molto peggio: sono a casa per seguire dei lavori.
Da me funziona così: mio marito non può perdere neppure cinque minuti di lavoro, io invece ( secondo lui!) giornate intere.
E allora, ogni volta che in casa c'è qualche lavoro da fare, io sono la "designata", quella che si deve sacrificare...
E fin qui, potrei anche accettarlo. La cosa peggiore è che vengo lasciata a casa a sovrintendere tutta sola agli interventi più disparati.
Mi potrebbe stare bene dover assistere il tappezziere per le tende o il divano nuovo, ok anche per l'idraulico (è un classico, si sa) o il pittore con il quale scegliere la nuance per la parete del salotto... Sarebbero delle passeggiate, troppo facile: io vengo regolarmente lasciata sola con i tecnici dei computer, con gli elettricisti che devono installare il più sofisticato sistema di rete telematica in tutta la casa (sgabuzzino compreso, perché anche lì, secondo mio marito, una adeguata ricezione è assolutamente indispensabile), con quelli dell'antenna senza cavo, stereofonica, stroboscopica e chi più ne ha più ne metta..
Mio marito è un fissato di tutte queste cose, mai pago di tecnologia, di innovazione.
Ok, io non ho niente da obiettare, non mi lamento se non riesco neppure a far funzionare il minipimer perché anche quello, in casa mia, è super tecnologico e, quindi, complicatissimo...
Quello di cui mi lamento e che mi chiedo è: ma perché non rimane a casa lui, a sovrintendere a questi lavori? Perché farmi subire l'umiliazione di essere trattata come una povera deficiente, che non riesce a rispondere alle più elementari (per loro!) domande? Perché costringermi a rimanere per tutta la durata dell'intervento al telefono con lui, nel tentativo di comprendere aspetti tecnici per me assolutamente astrusi e di rispondere in modo sensato a domande incomprensibili.
Perché non rimane a casa lui? Perché? Perché, invece di farmi mille raccomandazioni, di darmi mille indicazioni, di arrabbiarsi con me se poi il lavoro non lo soddisfa, non si arrangia?
Io queste cose non le capisco. Mi pare che una volta fosse tutto diverso: le donne si occupavano delle cose da donne e gli uomini di quelle da uomini...
Ora non più. Solo che, mentre gli uomini con la scusa dell'emancipazione femminile, non si occupano più di nulla, noi donne ci occupiamo sia delle cose da donne, che di quelle da uomini...
Non se ne può più....
"Come dice? Dove passa il cavo della rete per la presa ...? Non ne ho la più pallida idea, aspetti che telefono a mio marito.."
Basta, questa è l'ultima volta!



Bei tempi, questi!

4 commenti:

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  2. Complimenti per la fotina! Very vintage-.^ E per la situazione.. Posso dire che non ho mariti, ma genitori che mi ci hanno lasciato in situazioni simili... Odio profondo...
    Bacini

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  3. ti capisco, anche io ho di questi problemi con mio marito. facciamoci coraggio!
    p.s. complimenti per il tuo blog..veramente carino!
    Isabella

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  4. ciao Petunia, avevo notato i tuoi commenti proprio da DaniVerde, promettendomi di trovare tempo per scriverti qualcosa proprio della germania, ma mi hai battuto sul tempo; potrebbe essere il primo nostro argomento di conversazione. Sappi che noi ne siamo rimasti affascinati, abbiamo visitato la Foresta Nera e la Baviera, e ne vorremmo sapere di più, ma non solo a titolo turistico, ma proprio come "sistema vita/Lifestyle"....
    mi appoggio invece alle "elucubrazioni mentali" che mi attirano sempre, per chiederti dove prendi queste belle immagini deli anni 50'
    Ciao a presto!
    Francesca

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