martedì 28 settembre 2010

Elogio del legnetto

Gioielli semplicissimi, eppure molto belli.
E' la bellezza del legnetto.
Quel fascino che non tutti vedono, ma al quale io non so resistere.
Fin da bambina, appena mi trovo in mezzo alla natura, incomincio a raccogliere legnetti.
Picccoli, nulla di appariscente, solo i legnetti più umili, quelli che nessuno considererebbe ...
Cosa me ne faccio? Niente, li guardo, li tocco, li annuso.
Da oggi, posso farne gioielli.
Un rospo che diventa principe.



Questo e molto altro qui

domenica 26 settembre 2010

Ho fatto un sogno (ancora)


Stanotte ho sognato che la mia password (*) mi inseguiva minacciosa.
Lo ammetto, io ho grossi problemi con la mia password, con quella parola di solito innocua, che agli altri evoca nomi familiari, ricordi di una vita, pensieri positivi.
Io, invece, con questa parola coltivo un contenzioso che non si esaurirà mai ...
Andiamo con ordine. Sarò registrata a qualcosa come 300 siti. Sono una sostenitrice del commercio on-line della prima ora, da quando ancora non esisteva paypal (santo paypal!) e avventurarsi in rete con la carta di credito veniva descritto come un'esperienza peggiore dell'inoltrarsi da sole di notte, in minigonna e con brillante da 4 carati al dito, in una zona malfamata della peggiore periferia malfamata di New York.
Io, in rete, compero di tutto.
Dalla lavatrice ai detersivi; dai vestiti ai libri. I regali per gli amici, gli addobbi di Natale, qualunque cosa. Compero in America, in ogni paese europeo, in Svezia, in Turchia, persino in Giappone (una volta anche in un sito non tradotto in inglese, mi chiedo ancora come ho fatto! Potenza dello shopping).
Andare in giro per negozi veri, reali, mi stanca, mi annoia un po', per me è molto più divertente acquistare qualcosa davanti al computer, magari di notte, magari con una tazza di tè in mano (sarò sincera, molto più spesso, in mano, ho una fetta biscottata con mezzo chilo di Nutella, ma questa è un'altra storia e magari un altro post, dedicato a questo "cibo degli dei").
Comunque, detto questo, tutti sanno che prima dello shopping sfrenato, c'è da espletare quella piccola, fastidiosa, incombenza della registrazione al sito...
Nome, cognome e il resto sono facili, per l'indirizzo e-mail devo solo pensare quale utilizzare, dato che all'inizio della mia avventura in internet avevo fatto il proposito di creare delle caselle di posta monotematiche: quella libero dedicata all'e-commerce, quella hotmail all'handmade, quella dello studio ai siti di lavoro, e così via... Proposito che, naturalmente, è andato ben presto a farsi benedire, con il risultato che ricevo imbarazzanti newsletters di ciabattoni tedeschi in feltro in studio e la segnalazione di nuove pubblicazioni utili per il mio lavoro nel computer di casa, in mezzo a quelle di perle, ferri da stiro, vestiti, ecc.
Comunque, tornando alla registrazione, quello che mi mette regolarmente in crisi è la scelta della password. Sembra facile, forse per tutti gli altri lo è, ma per me no.
All'inizio, la adeguavo al tipo di sito.
Tipo, per intendersi: "primobinario" sul sito Trenitalia, "stiromeglio" sul sito Stirella e così via.
Poi, ho capito che era troppo complicato. Quindi ho deciso di usare numeri facili, tipo il telefono. Ma neppure questa si è rivelata una buona idea, dato che quando ritornavo sul sito, magari a distanza di tempo, non ricordavo mai se avevo inserito il numero di casa, quello dello studio, il cellulare, con prefisso, senza ... Sbagliavo regolarmente e i siti non mi riconoscevano mai: vi assicuro che non è per niente una bella sensazione ...
Chiuso con i numeri, ho deciso di affidarmi ad una unica parola, da usare sempre e ovunque, sempre la stessa ...
Sembra facile, no? Trovata la parola, memorizzata, il gioco è fatto.
Ma mi sbagliavo: quelli che fanno i siti sono dei grandi bastardi ...
Mi capita spesso, infatti, di inserire baldanzosa la mia parola e vedere il sito che me la rifiuta.
Dice che è troppo lunga, troppo corta, che deve compendere anche numeri, che appartiene ad un altro utente, che sono già registrata con una password diversa ...
Un disastro.
Non so che fare!
Perchè la rete è così ostile con me?
Io la amo tanto e lei mi tratta così?
Dove ho sbagliato?


(*) termine inglese per "parola chiave", "parola d'ordine", o anche "parola d'accesso" in italiano - è una sequenza di caratteri alfanumerici utilizzata per accedere in modo esclusivo ad una risorsa informatica.
Wikipedia insegna

giovedì 23 settembre 2010

HELP!



Mia figlia mi ha chiesto di farle una sciarpa di lana.
Lana grossa, ferri grossi? Ho chiesto io, terrorizzata dall'idea che volesse qualcosa tipo pizzo, da lavorare con mohair e ferri n. 2.
E' andata per la lana grossa. Ci siamo accordate su coste o trecce ...
Dopo un passato da sferruzzatrice folle, non tocco i ferri da circa 10 anni ...
Qualche anima buona ha uno schema facile facile da segnalarmi?
Considerato che una sciarpa credo debba essere lunga almeno un metro e mezzo, considerato che l'inverno è alle porte e considerato che vi potrei dedicare non più di 10 minuti al giorno, avrei bisogno di un punto che progredisca almeno di 10 cm a ferro...
Non so se mi sono spiegata.
Ma considerato che, passato il periodo culla in cui potevo addobbarle come delle bambole (tanto non parlavano, almeno allora non esprimevano alcun dissenso!), le mie figlie hanno sempre snobbato le mie creazioni, i modelli che creavo per loro, non posso rimanere sorda a tale richiesta ...
Non vorrei poi sentirmi dire: "tu non fai mai niente per me!".
Che coraggio!
IO faccio TUTTO per loro!
Sciarpa compresa.

martedì 21 settembre 2010

Un gioiello NON è per sempre

Gioielli di ghiaccio e di sapone, gioielli temporanei per definizione. Che si consumano, che mutano il loro aspetto.
Certo in controtendenza rispetto al gioiello come bene rifugio.
Borse e gonne bozzolo, per difesa e per ritrovare sè stessi e il ventre materno.
Oggetti strani, a volte discutibili, ma certamente interessanti.
Gioielli sicuramente diversi. Da vedere.



E poi strani animali. Molto belli.




tutto Qui

sabato 18 settembre 2010

Un mondo a colori

Il mondo di Jane Foster è allegro e colorato.
Pieno di gatti, uccellini grassi, fiori e bamboline.
Come piace a me.
Quello che serve per affrontare questo mondo difficile: vederlo almeno a colori.



mercoledì 15 settembre 2010

Dice il saggio



Errare e non correggersi significa errare davvero.
Se hai commesso un errore, non vergognarti di ripararlo.

Confucio

martedì 14 settembre 2010

Magari fosse vero



E invece, di errori ne faccio tanti, ogni giorno.
Sbaglio a preoccuparmi troppo.
Sbaglio ad accollarmi i problemi di tutti.
Sbaglio a voler fare dieci cose contemporaneamente, ad affollare la mia mente di troppi pensieri tutti insieme.
Sbaglio a non dedicarmi di più a me stessa, a non fare le cose che mi piacciono.
Sbaglio a mangiare troppi dolci.
Sbaglio ad accettare la cafonaggine.
Sbaglio (regolarmente) la combinazione vincente del Superenalotto.
Sbaglio, perché non sono assolutamente fisionomista, la bancarella dove compero la frutta al mercato (ma sono anche i venditori indiani ad assomigliarsi un po' tutti!).
Sbaglio a credere che con la dolcezza si ottenga tutto.
Sbaglio a credere che parlare risolva tutti i problemi.
Beh, insomma, mica posso essere perfetta!
Voi non sbagliate mai?

domenica 12 settembre 2010

Non solo Ikea

Amo Ikea, lo confesso.
Detesto chi lo snobba. Quelli che "tutta roba che si rompe subito", "roba da extracomunitari", "spiegazioni incomprensibili", "giusto per l'appartamento al mare"...
Io vado da Ikea con l'animo di chi va al luna park. Pronta a stupirmi, entusiasmarmi, godere e, naturalmente ... comperare.
Parto con l'idea (e il proposito) di comperare giusto l'insalatiera per sostituire quella che si è rotta e torno con tre borse ....
Purtroppo, pur essendo (finalmente) arrivato nella mia città, non è vicinissimo per me che non guido la macchina. Quindi, quando non riesco ad ottenere un passaggio, ci vado in taxi e la faccia del tassista che viene a riprendermi è sempre meravigliosa ... Anche perché ogni tassista nasconde in sé un figlio, un fidanzato, un marito, qualcuno, insomma che, almeno una volta è stato trascinato da madre, fidanzata o moglie in quel posto di perdizione ... E che ha sempre, in proposito, un aneddoto, un'avventura da raccontare. Molto divertente (da farci un libro!)
Comunque, amo Ikea perché è un fenomeno mondiale, sociale, una filosofia di vita, un'esperienza spirituale...

Anche se, lo riconosco, Ikea è un'altra cosa, amo da sempre il design scandinavo, la sua semplicità, i colori, le linee.
Le immagini di questo e di altri blog svedesi mi affascinano.
La lingua è incomprensibili, ma, come si dice, basta "guardare le figure".
Bellissime.
Il fascino della semplicità.








A me piace molto.

mercoledì 8 settembre 2010

Mamma casetta

Ho scoperto questo sito. Molto bello.
Una collezione di oggetti semplici, lineari, realizzati artigianalmente con materiali naturali, con un design che ricorda il Giappone, ma anche la Scandinavia.
Lo stile che prediligo.
Molto raffinato, di quello chic che, bisogna ammetterlo, è così squisitamente francese.





Tutto da vedere. Qui
Con tanta voglia di giocare a mamma casetta.

domenica 5 settembre 2010

Ancora nastri



visti su etsy
Nastri e molto altro.
Molto altro, troppo altro ..
Navigo, sfoglio, leggo, ammiro, annoto, schizzo, a volte, persino, acquisto il materiale, ma poi...
Ma poi non riesco a partire, a concretizzare ...
Diciamolo, ammettiamolo (con me stessa, soprattutto, dato che, tra l'altro, alle masse di questo non gliene può fregar di meno!), sono in piena crisi creativa ...
Vorrei fare un sacco di cose, ma non faccio nulla.
Ne avrei voglia, ma al tempo stesso non ce l'ho.
Mi preoccupo: di solito settembre è un mese di grande fermento, di idee ...
Zero. Non ho neppure più la scusa del caldo, delle vacanze.
Mah!
Cosa mi succede?

venerdì 3 settembre 2010

Meglio la nonna ...

Nel senso che sarebbe una bella sorpresa scovare nella soffitta della nonna un bel lettone antico, con una bella testiera in ottone ... Mi piacciono da morire e ancora rimpiango quello visto tanti anni fa in un paesino della Provenza.
Buttato là, nel cortile del robivecchi (ora sono tutti "antiquari"), sotto una pianta, molto malandato, ma bellissimo...
Avevo tentato in tutti i modi di organizzarne il trasporto in Italia, ma il paese era molto piccolo, il venditore per nulla interessato a venderlo, il trasporto carisssimo, i miei mezzi limitati e, quindi, lo lasciai là, molto a malincuore ...
L'ho pensato e rimpianto molto in questi anni ...
Pazienza.
Quindi, appurato che sarebbe molto meglio il lettone della nonna, volendo accontentarsi, ho trovato molto carina questa idea.



qui

e su etsy