mercoledì 24 novembre 2010

Lunga vita agli abeti

Sono sempre stata contraria all'albero di Natale vero.
Quand'ero piccola, indottrinata non so da quale anticipatore di tendenze (allora si usavano tranquillamente pellicce frutto del massacro di almeno cento piccoli visoncini o fochine e la natura si vedeva ancora come qualcosa da sfruttare invece che da salvaguardare) mi immaginavo i piccoli abeti addobbati con le palline colorate come figliolini dei grandi abeti visti in montagna e soffrivo per loro, separati dai loro cari e dal loro mondo, che morivano di tristezza ogni giorno perdendo a poco a poco tutti gli aghi (sarò anche stata una ecologista ante litteram, ma certo che facevo di tutto per rovinarmi la vita, fin da bambina ...).
Comunque, in casa mia non sono mai entrati abeti veri e nasce da questo la mia passione per gli alberi di Natale alternativi.
Questo mi piace, essenziale e di ispirazione colta, che non guasta.



Un solo problema, a volerlo riprodurre.
Le librerie a casa mia sono strapiene, traboccanti. Quindi dovrei, nell'ordine, acquistare una nuova libreria dalle dimensioni adatte, sacrificare un centinaio di libri per creare l'effetto semivuoto che serve per la composizione, scegliere accuratamente dimensioni e colore dei volumi, posizionarli ad arte, con quella finta noncuranza che è in realtà il frutto di studi attentissimi ...
Vabbé, molto bello, colto, originale, essenziale, ma quasi quasi penso ad una alternativa meno ... alternativa.

visto qui

1 commento:

  1. D'accordissimo con te cara Petunia...viva gli abeti...lasciati campare nella loro madre terra!
    Buona domenica!

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