Vedo in vetrina un vestito molto carino.
Temo che non sia proprio la linea adattissima a me, lo so che poi ci resto male, ma decido di entrare.
La commessa sembra una studentessa, carina, normale.
Sembra innocua: penso che non mi potrà fare tanto male.
Entro e chiedo il vestito.
Cerca di farmi provare una taglia piccolissima: anche un bambino capirebbe, così ad occhio, che non ci entrerò mai.
Non cado nel tranello, non sono mica nata ieri.
Insisto per la taglia superiore.
Camerino microscopico, tenda che chiude male e lei, quella che sembrava una commessa persino umana, in agguato fuori, che mi aspetta.
Indosso l'abito, devo uscire perchè nel camerino microscopico questi disgraziati lo specchio non lo mettono...
Esco, avevo la sensazione che il vestito mi stia malissimo, ma quello che vedo riflesso nello specchio supera ogni mia più pessimistica previsione.
Un disastro: tira dappertutto, segna ogni minimo rotolino, è troppo scollato, ha una linea che penalizzerebbe anche una modella filiforme, il colore mi sbatte. Per di più fuori piove e indosso gli stivali da pioggia.
Vorrei ritirarmi nel camerino di corsa, dimenticare quello che ho visto, tornare indietro nel tempo, maledico il momento in cui ho deciso di entrare..
Ma non posso: lei, l'apparentemente innocua commessa, non mi molla ...
Dice che il vestito mi sta bene, che il colore mi dona, che ci sarebbero al massimo da accorciare un po' le maniche. Le maniche? Sono talmente umiliata che le maniche neppure le vedo ... "Aspetti prendo due spilli e le faccio vedere".
Farfuglio che pensavo che il modello fosse diverso, che forse non è molto adatto a me... Lei insiste: "Non è vero, le sta benissimo ... con gli stivali, poi. Questa linea le dona molto!" "Fossi in lei, però, proverei anche la taglia più piccola. Questa ditta ha taglie molto comode! Vuole abbinare una cintura?"
Mi manca l'aria, non so che dire.
Non solo il vestito mi sta da schifo e sono una culona sovrappeso che cerca di fare la giovane sfidando il ridicolo- e già questo basterebbe - ma questa ragazza mi sta anche umiliando.
Sono sopraffatta. Purchè tutto finisca in fretta, borbotto che lo prendo.
Pago e finalmente esco.
Appena sono fuori, ritorno in me e penso che non succederà mai più. La prossima volta che trovo una commessa del genere le dico "ma brutta stronzetta, non lo vedi che faccio schifo, abbi rispetto per una che potrebbe essere tua madre, ma come ti permetti di dire che mi sta bene? Lo so che vuoi solo umiliarmi. Adesso chiamo i carabinieri e vediamo se lo perdi questo brutto vizio. Tu e tutte le tue colleghe!".
Gliela faccio vedere io, la prossima volta ...
P.S: questo vestito non lo metterò mai, neppure lo tolgo dal sacchetto ...devo solo trovare qualcuno a cui regalarlo.
martedì 11 ottobre 2011
Ma perchè anche l'umiliazione?
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..beh, e se invece lo restituisci, magari beccando un orario in cui non c'è la commessa giovane e carina?..io, nonostante che per mia madre potrei indossare di tutto perchè sono magra (per lei sempre), ho risolto evitando i negozi piccolini, c'era una commessa nel mio paese che era anoressica dal tanto era magra e alta, e diceva a tutte "ma come stai bene.." guardavi lo specchio, guardavi dopo lei, e uscivi in un misto di inquietudine e voglia di sprofondare..adesso solo negozi enormi come Zara o Benetton, dove se proprio la conversazione è "le serve una mano?" "no grazie, dò solo un'occhiata.." e appena trovo qualcosa mi infilo di soppiatto nel camerino..o ancora meglio H&M, lì non ti calcola nessuno e puoi provare anche i loro strani modelli alla moda che nessuno ti guarda dall'alto in basso..
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