sabato 22 ottobre 2011

Errori

Ho commesso un grosso errore.
L'ho capito dopo tanti anni, ma devo riconoscerlo.
E accettarne le conseguenze.
Il punto è questo: NON ho foto di quando ero incinta.
Sembra una cosa di poco conto, ma non lo è.
Andiamo con ordine.
Quando ero più giovane ero molto magra. Nelle foto venivo malissimo. Non che adesso sia una meraviglia, ma stranamente i chili in più mi hanno dato un viso meno spigoloso, che in foto, nonostante le rughe, risulta più accettabile.
Evitavo, quindi, accuratamente le foto, dato che il rivedermi immortalata mi deprimeva profondamente...
Devo aver tediato profondamente marito ed amici dato che foto mie, dai 25 ai 38 anni, praticamente non ne esistono.
Poi ho avuto le figlie ed ho incominciato a pensare che sarebbe stato brutto, per loro, non avere neppure una foto con la loro mamma.
Immaginavo i possibili scenari: io morta da un pezzo e loro che si trovavano a dover giustificare con i loro figli di non avere neppure una foto della nonna (che sarei poi io). Mi rapivano e loro non potevano farmi cercare stante l'impossibilità di fornire ai giornalisti una mia immagine, se non quella della prima comunione. Pubblicavo, ormai ottantenne, un romanzo e non c'erano foto da pubblicare sul risvolto di copertina (vabbè che il mistero incrementa le vendite - vedi Salinger - ma meglio non rischiare).
Allora, per tutti questi motivi, ho incominciato a farmi forza e a non nascondermi davanti alla macchina fotografica.
Grazie ai chili acquistati e al fatto che, con una MAMMA, si è più comprensivi in fatto di estetica, i risultati potevano ritenersi decenti... Le mie figlie avrebbero avuto una foto della nonna, il telegiornale una faccia da sbattere in video, l'editore quella da inserire nel libro ...
Tutti contenti? Tutto risolto?
Credevo di sì e, invece, qualche giorno fa, la mazzata.
Mia figlia minore mi chiede "come faccio ad essere sicura di non essere stata adottata se non c'è nessuna foto di te con la pancia?" .... "Me lo diresti se fossi stata adottata?". E così via, in un crescendo di assurdità e paradossi degno del teatro di Samuel Beckett. E sua sorella: "Tutte le mamme hanno foto con la pancia, cosa ci nascondi?"
Oddio, non sapevo che dire, come giustificarmi.
Mi sono trovata all'improvviso nell'assurda condizione di dover fornire delle prove sulla circostanza solitamente più scontata della vita: sono la mamma, vi ho portato in pancia nove mesi, tu mi hai fatto vomitare per tre, con te sono stata ricoverata in ospedale per quindici giorni, quando vi ho visto appena nate ho pianto tanto...
Niente, in mancanza di prova fotografica, tutto ciò poteva non essere vero.
Ho invocato la fiducia, l'assurdità di una tale presa di posizione, la voce del cuore, i dogmi, chiamato il padre a testimone, esibito le ecografie ...
Loro mi guardavano e, da giovani che vivono nell'era dell'immagine e dell'apparenza, hanno concluso sorridendo che, in mancanza di prove certe, tutto potrebbe essere...
E' assurdo, ma è certo che se mi fossi fatta fotografare, ora non avrei questo problema.
Vai a prevedere il futuro!!


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