Penso che non capiti solo a me di non riconoscersi nella signora di una certa età, con una figura un po' appesantita intravista per errore in una vetrina...
Io mi sento e mi ricordo ancora com'ero a vent'anni: giovane, magrissima, capelli corti e sigaretta in mano.
La vita mi ha dato tanto, non ho rimpianti, sono soddisfatta .. semplicemente non mi riconosco in quella signora che lo specchio e le vetrine si ostinano a mostrarmi. Cosa c'è di male?
Perchè dico questo? Perchè in questi giorni mia figlia si è iscritta all'università. La mia stessa facoltà (e giuro che l'idea di parlare con lei di diritto alla sera dopo cena o mentre preparo la pastasciutta, dopo 10 ore di lavoro in studio già mi annienta!).
Inevitabilmente la mente è andata ai miei 19 anni: quanto entusiasmo, quanta voglia di vivere, di fare, di imparare, di mettermi alla prova, quanto coraggio nell'affrontare le difficoltà, le cose nuove...
In mia figlia, che pure è una ragazza allegra, solare vedo molto poco di tutto questo.
C'è da dire che il futuro non è certo roseo per i ragazzi di oggi, c'è da dire che l'accesso a numero chiuso alle facoltà è deprimente e stressante, c'è da dire che sicuramente anche per colpa mia - dice mio marito - lei conduce una vita più facile e privilegiata di quella che ho vissuto io ...
Sicuramente le ragioni sono tante, ma mi dispiace non vedere nei suoi occhi, non sentire nella sua voce, l'entusiasmo che avevo io ..
L'entusiasmo che, tutto sommato, ancora ho, nonostante gli anni, le rughe, le difficoltà.
Forse è per quello che non riconosco quella signora nella vetrina ... ma è sicuramente quello che spesso mi fa ancora sentire una matricola di diciannove anni.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento