mercoledì 5 gennaio 2011

Occhi per guardare

Sto vivendo giorni di profonda pigrizia.
Mi sono presa qualche giorno di vacanza dal lavoro (non si dica che non lascio spazio ai collaboratori più giovani ...).
Sono stata a Milano.
A visitare il museo del 900.
Aspettando l'apertura alle 9 e 30, perché a qualsiasi altra ora la coda per entrare era veramente lunghissima.
Voglia di cultura? Potenza dell'ingresso gratuito? Non so.
Bello, mi è piaciuto, anche se mi sono potuta dedicare solo ... all'architettura, dato che la folla davanti alle opere già alle 10 del mattino non consentiva di ammirarle in pace ...
Anche perché questo vizio di fotografare tutti i quadri trovo sia assolutamente insopportabile.
Tutti accalcati davanti ad ogni quadro, statua, oggetto, non a guardare, come si faceva una volta, rispettando una specie di codice comportamentale tra persone educate, quella specie di minuetto per il quale ci si soffermava davanti all'opera, ci si avvicinava leggermente per ammirare i particolari, e poi si indietreggiava educatamente per lasciare spazio alle altre persone. Magari accompagnando il gesto con un "prego", con un piccolo commento... A casa, poi, era così bello ricordare quello che si era visto sfogliando le pagine del catalogo della mostra, ricercare le opere preferite ...
Bei tempi! Ora tutti piazzati davanti al quadro a fotografare, nessuno guarda più con gli occhi, ma con l'obiettivo della digitale, con il telefonino.
Ammassi di persone, che fotografano tutto.
Mio marito non si sottrae al rituale, facendomi innervosire così tanto...
Ormai, pur trovandolo un limite ingiusto, sono felice quando in qualche museo, in qualche mostra, l'addetto si avvicina (a mio marito) per segnalare che le foto sono proibite.
Poi sono stata alla Triennale.
Pochissima gente e foto proibite.
L'ideale, oltre al design café dove ho mangiato benissimo ...
Bellissima mostra dei fratelli brasiliani Fernando e Humberto Campana
(qui)


Oggi cosa faccio?
E domani?
Vorrei andare a visitare il Mambo, museo di arte moderna a Bologna.
Speriamo non nevichi. Però potrei sempre andare in treno ... E cena in quel ristorantino dove ho mangiato i tortellini in brodo (mio piatto preferito in assoluto) più buoni del mondo ...
Così dovrebbero essere le giornate: libere da impegni, pigre, dedicate a fare quello che piace ...
Magari si potesse ...
Vabbè, godiamoci questi ultimi giorni ...

1 commento:

  1. Approvo e sottoscrivo ogni minima tua parola. Lo so, pare troppo, ma è così. La punta massima è sui tortellini.. che sono anche per me il piatto preferito!!! Come direbbe il mio compagno romano de Roma, li mangerei anche in testa ad un tignoso (si potrebbe conoscere il nome del ristorantino??). Ma anche sul comportamento umano alle mostre sono d'accordo. Detesto veder fare foto. Cedo solo se non ci sono cataloghi o cartoline e quello che ho davanti mi piace proprio. Una volta compravo cartoline... ne ho oltre 1000 da parte. Ho pensato di tappezzarci una parete come un gigantesco quadro..
    Bacio!!
    Anto.

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