Lavoro tutto il giorno al computer.
Leggo e scrivo cose noiose, che raramente si potrebbero definire appassionanti.
E’ lavoro, mi dà da mangiare, qualche soddisfazione, qualche incazzatura, ma non lascia scampo, si deve fare.
Per il lavoro, c’è il computer dello studio.
Per casa, c’è il computer di casa.
Essendo maritata con un uomo che, per una forma patologica contratta ormai molti anni fa, cambia computer con la frequenza con la quale altri cambiano i calzini, mentre per il computer di studio possiedo sempre l’ultimo modello super accessoriato (che poi io sappia utilizzarlo per un quinto delle sue potenzialità, non importa, è particolare insignificante!), quello di casa è ... un avanzo. Ossia l'ultimo rimasto nel giro frenetico di computers acquistati per rincorrere sempre l’ultimo modello e ridistribuiti in famiglia.
L'ultimissimo modello è di mio marito, il suo vecchio passa alla primogenita, che trasferisce il suo alla sorella...
Quello che avanza ... diventa mio!
Non c'è verso di far capire a mio marito che io mi trovavo benissimo con il vecchio, che c'erano raccolti tutti i miei dati, le mie ricette, gli indirizzi, i siti ...
Mio marito mi guarda con compatimento, come si guarda chi non capisce nulla e pronuncia la fatidica frase, quella che detesto: "Non preoccuparti, ti faccio io il trasferimento di tutti i dati".
Le prime volte, fiduciosa, ci ho creduto. Ora so, invece, che, se anche (e sottolineo anche) me lo fa, devo insistere, implorare per almeno un mese.
E quando provvede, il trasferimento è sempre del tutto parziale, sommario.
Dice di non avere tempo, si lamenta della mia ignoranza (ma a casa si usa Apple e in studio - oltre ad avere un tecnico che arriva appena lo chiamo - windows) e, lamentandosi come se gli chiedessi di scalare una montagna, in realtà fa finta di trasferire i miei dati.
Ritrovo solo la metà delle mie cose, ma in compenso, nella posta trovo tutti gli indirizzi dei precedenti utilizzatori, le foto degli amici di mia figlia e qualcosa di mio qua e là ...
Un disastro. Dicono che il trasloco di casa sia un trauma secondo solo alla perdita di una persona cara. Non è vero: l'anno scorso ho cambiato casa ed è stato quasi divertente, il vero trauma per me è cambiare computer.
Ora il mio pc è veramente agli sgoccioli, la ventola fa un rumore da bimotore, la pila ha una autonomia di meno di un'ora, ma dentro ci sono tutte le mie cose e mi trovo benissimo...
Ma ieri ho sentito mio marito parlare con un amico di un nuovo computer.
Mi sa che ci risiamo ...