Deliziose illustrazioni.
Tenere, dal sapore un po' retrò.
qui
mercoledì 23 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
Follia
Einstein diceva che la follia è ripetere le stesse azioni e aspettarsi risultati diversi.
Amara considerazione, che ben si adatta, purtroppo, alla situazione che stiamo vivendo in questi giorni.
Cosa sarà di noi?
Amara considerazione, che ben si adatta, purtroppo, alla situazione che stiamo vivendo in questi giorni.
Cosa sarà di noi?
giovedì 10 novembre 2011
Mi gira la testa!
E sono proprio 101! Con dettagliate istruzioni, riferimenti per l'acquisto dei materiali, ecc. qui
Da perderci la testa e da riempirci decine di alberi di natale.
Anche se magari, per quest'anno, si potrebbe optare per un albero meno convenzionale, tipo questo, per intenderci.
Le più morigerate addobberanno marito o fidanzato, quelle più audaci un giovanotto scelto accuratamente per l'occorrenza, tipo visita al vivaio alla ricerca dell'abete più simmetrico, più rigoglioso, più ricco di radici ...
martedì 8 novembre 2011
giovedì 3 novembre 2011
Bottoni & Parenti
Parenti pochi, frequentazione scarsissima.
Eppure, con la zia Gemma e lo zio Emilio era tutta un'altra storia.
Erano gli zii della mamma, lei un donnone dall'aspetto tedesco, lui mingherlino, assomigliava a Fred Astaire.
Abitavano in un'altra città e la gita domenicale a casa loro era una festa.
Ottimo pranzo, passeggiata e, poi, la parte che preferivo...
Avevano un piccolo negozio di merceria, di quelli di una volta ... Merceria, ma anche profumeria, anche abbigliamento, qualche bijoux.
La casa era sopra al negozio, erano collegati da una scala molto stretta, che per me era una scala magica ...
Entrare nel negozio buio, chiuso, protetto dalla serranda abbassata. Sentire le voci dei passanti sul marciapiede e sapere che non potevano vederci.
E poi, il tesoro: la parete dei bottoni. Lo scaffale con le scatole di cartone, quelle con i bottoni attaccati fuori e gli scomparti interni.
La mia passione. Ne aprivo una alla volta, toccavo, annusavo, impilavo, contavo, riordinavo, rimettendo nello scomparto giusto i bottoni ribelli che avevano scavalcato il loro recinto.
La zia mi affidava proprio quel compito e io mi sentivo così utile, così operosa.
In cambio me ne regalava sempre qualcuno.
Che bello! Con un po' di sano cinismo infantile, speravo che quando gli zii si fossero stancati del negozio, si fossero ritirati dal commercio, tutto quel tesoro sarebbe passato nelle mie mani.
Non è stato così. La vita è spesso più dura di come si vorrebbe.
Chissà che fine hanno fatto quei bottoni.
Sono ritornata da quelle parti dopo tantissimi anni. Ho riconosciuto la casa e il negozio. Ora c'è un'agenzia immobiliare.
Quei tempi non torneranno più, ma la passione per i bottoni mi è rimasta.
Eppure, con la zia Gemma e lo zio Emilio era tutta un'altra storia.
Erano gli zii della mamma, lei un donnone dall'aspetto tedesco, lui mingherlino, assomigliava a Fred Astaire.
Abitavano in un'altra città e la gita domenicale a casa loro era una festa.
Ottimo pranzo, passeggiata e, poi, la parte che preferivo...
Avevano un piccolo negozio di merceria, di quelli di una volta ... Merceria, ma anche profumeria, anche abbigliamento, qualche bijoux.
La casa era sopra al negozio, erano collegati da una scala molto stretta, che per me era una scala magica ...
Entrare nel negozio buio, chiuso, protetto dalla serranda abbassata. Sentire le voci dei passanti sul marciapiede e sapere che non potevano vederci.
E poi, il tesoro: la parete dei bottoni. Lo scaffale con le scatole di cartone, quelle con i bottoni attaccati fuori e gli scomparti interni.
La mia passione. Ne aprivo una alla volta, toccavo, annusavo, impilavo, contavo, riordinavo, rimettendo nello scomparto giusto i bottoni ribelli che avevano scavalcato il loro recinto.
La zia mi affidava proprio quel compito e io mi sentivo così utile, così operosa.
In cambio me ne regalava sempre qualcuno.
Che bello! Con un po' di sano cinismo infantile, speravo che quando gli zii si fossero stancati del negozio, si fossero ritirati dal commercio, tutto quel tesoro sarebbe passato nelle mie mani.
Non è stato così. La vita è spesso più dura di come si vorrebbe.
Chissà che fine hanno fatto quei bottoni.
Sono ritornata da quelle parti dopo tantissimi anni. Ho riconosciuto la casa e il negozio. Ora c'è un'agenzia immobiliare.
Quei tempi non torneranno più, ma la passione per i bottoni mi è rimasta.
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