Domani è il mio compleanno.
Diciamo che gli anni sono parecchi, ma non mi pesano...
Ho fatto tante cose: certe belle, certe brutte.
Ho pianto e ho riso.
Non sempre sono riuscita a fare quello che volevo, ma sono quasi sempre riuscita a dire quello che pensavo.
Ho tante delle cose che desideravo e, per le altre, c'è ancora tanto tempo.
Ho sempre pensato che il segreto della felicità sia desiderare quello che si ha, gioire delle piccole cose, tenere stretti gli affetti veri.
Non essere invidiosi, non essere gelosi.
Mi sento fortunata e ho cercato, nel mio piccolissimo, di aiutare chi lo era meno.
Mi sono sforzata di non giudicare, di non avere pregiudizi, di accettare le critiche.
Ho cercato di non gridare, di ascoltare
Ho fatto sicuramente tanti errori, ma ho cercato di essere sempre in buona fede.
E soffio le (tante) candeline senza rimorsi e senza rimpianti.
giovedì 31 marzo 2011
martedì 29 marzo 2011
venerdì 25 marzo 2011
Raccontami una storia
Frecciarossa. Otto del mattino.
Sto andando a Milano per lavoro.
Mi guardo in giro, mi piace tanto farlo.
Qualche giorno fa ho visto per caso in tv quel "diversamentesimpatico" di Antonello Piroso che intervistava Pupi Avati.
Ha detto (Avati) delle cose che mi sono molto piaciute. Parlava delle persone e della banalità del volersi uniformare alla massa. Ognuno di noi ha una storia e quella storia lo rende unico.
Quando sono in treno, in autobus, non riesco a non pensare che ciascuna delle persone attorno a me avrebbe molto da raccontare e del piacere che io trarrei dall'ascoltare le loro storie.
Non è farsi gli affari degli altri, è voglia di condividere, di sentirsi vicini agli altri, per comprendere che troppo spesso si è vittime di pregiudizi che andrebbero evitati e superati.
Immagino un treno nel quale non si paga il biglietto e nel quale condizione per viaggiare è la disponibilità a raccontare qualcosa di sè o ad ascoltare la storia di un altro.
Si arriverebbe a destinazione arricchiti, più felici, magari con qualche nuovo amico...
Ieri, in treno, sul sedile di fronte al mio è seduta una signora sulla sessantina, vestita semplicemente, scarpe comode, occhiali sul naso. Sonnecchia, ma tiene in grembo un grosso libro, del quale non riesco a vedere la copertina.
Dopo un po' si sveglia e incomincia a leggere.
Ho un sussulto: sta leggendo uno dei miei libri preferiti, un inno all'amore, alla gioia, alla solarità, alla speranza .. Teresa Batista stanca di guerra di Amado.
Vorrei parlarle, ma mi trattengo. Maledette convenzioni...
Resisto, ma infilando il cappotto per scendere dal treno, le sorrido e le dico che sta leggendo uno dei libri che ho amato di più. Mi sorride anche lei e mi dice che anche a lei piace, che è il primo libro di Amado che legge, ma che sicuramente ne leggerà altri...
Le dico di farlo e la lascio quasi con dispiacere.
Sento che avremmo potuto essere amiche. Che avremmo potuto raccontarci tante cose ...
Sto andando a Milano per lavoro.
Mi guardo in giro, mi piace tanto farlo.
Qualche giorno fa ho visto per caso in tv quel "diversamentesimpatico" di Antonello Piroso che intervistava Pupi Avati.
Ha detto (Avati) delle cose che mi sono molto piaciute. Parlava delle persone e della banalità del volersi uniformare alla massa. Ognuno di noi ha una storia e quella storia lo rende unico.
Quando sono in treno, in autobus, non riesco a non pensare che ciascuna delle persone attorno a me avrebbe molto da raccontare e del piacere che io trarrei dall'ascoltare le loro storie.
Non è farsi gli affari degli altri, è voglia di condividere, di sentirsi vicini agli altri, per comprendere che troppo spesso si è vittime di pregiudizi che andrebbero evitati e superati.
Immagino un treno nel quale non si paga il biglietto e nel quale condizione per viaggiare è la disponibilità a raccontare qualcosa di sè o ad ascoltare la storia di un altro.
Si arriverebbe a destinazione arricchiti, più felici, magari con qualche nuovo amico...
Ieri, in treno, sul sedile di fronte al mio è seduta una signora sulla sessantina, vestita semplicemente, scarpe comode, occhiali sul naso. Sonnecchia, ma tiene in grembo un grosso libro, del quale non riesco a vedere la copertina.
Dopo un po' si sveglia e incomincia a leggere.
Ho un sussulto: sta leggendo uno dei miei libri preferiti, un inno all'amore, alla gioia, alla solarità, alla speranza .. Teresa Batista stanca di guerra di Amado.
Vorrei parlarle, ma mi trattengo. Maledette convenzioni...
Resisto, ma infilando il cappotto per scendere dal treno, le sorrido e le dico che sta leggendo uno dei libri che ho amato di più. Mi sorride anche lei e mi dice che anche a lei piace, che è il primo libro di Amado che legge, ma che sicuramente ne leggerà altri...
Le dico di farlo e la lascio quasi con dispiacere.
Sento che avremmo potuto essere amiche. Che avremmo potuto raccontarci tante cose ...
martedì 22 marzo 2011
Baffi o non baffi
Abbiamo bisogno di baffi?
Mi sembrerebbe di no.
Eppure in rete è tutto un proliferare di baffi.
Baffi di lana, di carta, gioielli, tatuaggi.
Possiamo inviadiare tante cose agli uomini (tante? due o tre? solo il poter fare pipì contro un muro, probabilmente!), ma non certo i baffi.
E allora, perchè piacciono tanto?
Non capisco, ma mi adeguo.
qui
qui
qui
qui
Mi sembrerebbe di no.
Eppure in rete è tutto un proliferare di baffi.
Baffi di lana, di carta, gioielli, tatuaggi.
Possiamo inviadiare tante cose agli uomini (tante? due o tre? solo il poter fare pipì contro un muro, probabilmente!), ma non certo i baffi.
E allora, perchè piacciono tanto?
Non capisco, ma mi adeguo.
qui
qui
qui
qui
domenica 20 marzo 2011
Bulloni & c.
Quando da bambina mi chiedevano cosa volessi fare da grande, avevo le idee chiarissime.
La principessa? La hostess? La ballerina?
No, nulla di tutto questo: volevo un negozio di ferramenta.
Quando ci andavo con il mio papà, chiodi, bulloni, dadi, viti, mi facevano impazzire.
E il negozio dove andavamo era piccolissimo ... Allora non c'erano i negozi specializzati di ora, i grandi centri commerciali.
Il ferramenta vendeva un po' di tutto, ma a me piacevano solo chiodi e affini.
Bellissimi.
Mi piacciono ancora.
Quindi questo luogo, questi tutorials pieni di bulloni non potevano non attirarmi.
Tutto molto bello.
(di quella volta che mio marito, per essere spiritoso, mi ha regalato un bullone confezionato come un anello prezioso, ne parliamo un'altra volta!)
qui
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La principessa? La hostess? La ballerina?
No, nulla di tutto questo: volevo un negozio di ferramenta.
Quando ci andavo con il mio papà, chiodi, bulloni, dadi, viti, mi facevano impazzire.
E il negozio dove andavamo era piccolissimo ... Allora non c'erano i negozi specializzati di ora, i grandi centri commerciali.
Il ferramenta vendeva un po' di tutto, ma a me piacevano solo chiodi e affini.
Bellissimi.
Mi piacciono ancora.
Quindi questo luogo, questi tutorials pieni di bulloni non potevano non attirarmi.
Tutto molto bello.
(di quella volta che mio marito, per essere spiritoso, mi ha regalato un bullone confezionato come un anello prezioso, ne parliamo un'altra volta!)
qui
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domenica 6 marzo 2011
Potenza del calzino
Ce ne saranno millemila.
Più belli, più tecnici, più originali, più raffinati.
Ma questo luogo mi piace in modo particolare.
Mi attira. Mi piace farci un giro.
Sarà per la grande quantità di calzini a righe, che solo a vederli mettono allegria, sarà per i colori, per la semplicità, per la scimmietta che spesso compare nelle foto ... Non lo so perché, ma qui il lavoro a maglia che a volte, lo confesso senza saperne il perché, un po' mi rattrista, mi rende allegra.
Vorrei copiare qualcosa, ma non ho tempo.
Ho un sacco di lane in attesa di utilizzo.
Mi dico che anche per loro, prima o poi, verrà il momento di gloria.
Basta avere pazienza.
Per il momento, un lavoretto facile facile.
A questo ci posso arrivare.
Più belli, più tecnici, più originali, più raffinati.
Ma questo luogo mi piace in modo particolare.
Mi attira. Mi piace farci un giro.
Sarà per la grande quantità di calzini a righe, che solo a vederli mettono allegria, sarà per i colori, per la semplicità, per la scimmietta che spesso compare nelle foto ... Non lo so perché, ma qui il lavoro a maglia che a volte, lo confesso senza saperne il perché, un po' mi rattrista, mi rende allegra.
Vorrei copiare qualcosa, ma non ho tempo.
Ho un sacco di lane in attesa di utilizzo.
Mi dico che anche per loro, prima o poi, verrà il momento di gloria.
Basta avere pazienza.
Per il momento, un lavoretto facile facile.
A questo ci posso arrivare.
venerdì 4 marzo 2011
Invece della solita cornice
Un modo diverso per appendere foto, memo, messaggi.
qui
qui
qui
e questo con la piccola persiana, tenuto da parte da così tanto tempo, da aver perduto la fonte
qui
qui
qui
e questo con la piccola persiana, tenuto da parte da così tanto tempo, da aver perduto la fonte
mercoledì 2 marzo 2011
Ordine, ordine
Assolutamente da realizzare.
Facile, comodo, economico.
Amo i nastri.
Me ne serve un metro rosso per un addobbo di Natale? Vado in merceria armata di buoni propositi: solo un metro, ne ho già tanti, a casa. Poi finisce che rimangono lì inutilizzati ed è un peccato.
Faccio una specie di training. Poi entro, la signora Lucia, la merciaia, sta misurando il metro di rosso e io non resisto, perdo il controllo: "beh magari faccia due metri e poi uno di questo verde ... però anche questo rosso ciliegia potrebbe servirmi e magari anche questo lilla.." Esco che ne ho acquistati almeno otto metri.
Non so controllarmi.
Poi cosa me ne faccio? Poco e niente, ultimamente.
Però so che li ho.
E dove li tengo?
Dentro scatole di metallo dei biscotti.
Ma sono talmente stipati, che quando apro il coperchio saltano fuori tipo quei giocattoli a molla ...
Mi serviva proprio qualcosa per tenerli in ordine, catalogati per sfumature, sempre stirati e pronti all'uso.
Vado a cercare il contenitore giusto.
Trovato qui
Facile, comodo, economico.
Amo i nastri.
Me ne serve un metro rosso per un addobbo di Natale? Vado in merceria armata di buoni propositi: solo un metro, ne ho già tanti, a casa. Poi finisce che rimangono lì inutilizzati ed è un peccato.
Faccio una specie di training. Poi entro, la signora Lucia, la merciaia, sta misurando il metro di rosso e io non resisto, perdo il controllo: "beh magari faccia due metri e poi uno di questo verde ... però anche questo rosso ciliegia potrebbe servirmi e magari anche questo lilla.." Esco che ne ho acquistati almeno otto metri.
Non so controllarmi.
Poi cosa me ne faccio? Poco e niente, ultimamente.
Però so che li ho.
E dove li tengo?
Dentro scatole di metallo dei biscotti.
Ma sono talmente stipati, che quando apro il coperchio saltano fuori tipo quei giocattoli a molla ...
Mi serviva proprio qualcosa per tenerli in ordine, catalogati per sfumature, sempre stirati e pronti all'uso.
Vado a cercare il contenitore giusto.
Trovato qui
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