Ai miei tempi erano l'arredo insostituibile in ogni appartamento di e da studenti.
A casa di mamma e papà c'era il lampadario a gocce, nell'appartamento diviso con gli amici il pallone di carta.
Segno di ribellione, di libertà, dell'uscire dagli schemi.
Le ragazze più originali aggiungevano magari una tenda in garza e, udite udite, volendo proprio raggiungere il colmo della trasgressione, dei cuscini gettati disinvoltamente per terra.
Poveri ragazzi di un tempo. Che ingenui, che teneri.
Ci bastava poco. Ed essere diversi dai nostri genitori ci sembrava il massimo.
Mi intristisco un po' quando vedo ragazze trentenni, laureate, teoricamente impegnate ed emancipate, che vanno con la mamma nel negozio di mobili a scegliere la cucina di marca a ventimila euro.



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