venerdì 28 ottobre 2011

Che paura!




Però una bella zip, alle volte, potrebbe essere utile.
Dovrebbe comprendere anche la scatola cranica. Da aprire per far prendere aria al cervello o per verificare la presenza di un cervello, per far uscire i tristi pensieri, per aprire la mente alle ragioni degli altri ...
Anche in corrispondenza del cuore potrebbe servire. Per aprire anche il cuore alle ragioni degli altri, per avere il cuore in mano, per liberare il cuore dalle ragnatele dell'indifferenza e dell'egoismo ...
Troppe zip, ci vorrebbero.

lunedì 24 ottobre 2011

Piccolo è bello

Deliziosi e romantici piccoli gioielli realizzati con gancetti e bottoni automatici vintage.
Molto carini.




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sabato 22 ottobre 2011

Errori

Ho commesso un grosso errore.
L'ho capito dopo tanti anni, ma devo riconoscerlo.
E accettarne le conseguenze.
Il punto è questo: NON ho foto di quando ero incinta.
Sembra una cosa di poco conto, ma non lo è.
Andiamo con ordine.
Quando ero più giovane ero molto magra. Nelle foto venivo malissimo. Non che adesso sia una meraviglia, ma stranamente i chili in più mi hanno dato un viso meno spigoloso, che in foto, nonostante le rughe, risulta più accettabile.
Evitavo, quindi, accuratamente le foto, dato che il rivedermi immortalata mi deprimeva profondamente...
Devo aver tediato profondamente marito ed amici dato che foto mie, dai 25 ai 38 anni, praticamente non ne esistono.
Poi ho avuto le figlie ed ho incominciato a pensare che sarebbe stato brutto, per loro, non avere neppure una foto con la loro mamma.
Immaginavo i possibili scenari: io morta da un pezzo e loro che si trovavano a dover giustificare con i loro figli di non avere neppure una foto della nonna (che sarei poi io). Mi rapivano e loro non potevano farmi cercare stante l'impossibilità di fornire ai giornalisti una mia immagine, se non quella della prima comunione. Pubblicavo, ormai ottantenne, un romanzo e non c'erano foto da pubblicare sul risvolto di copertina (vabbè che il mistero incrementa le vendite - vedi Salinger - ma meglio non rischiare).
Allora, per tutti questi motivi, ho incominciato a farmi forza e a non nascondermi davanti alla macchina fotografica.
Grazie ai chili acquistati e al fatto che, con una MAMMA, si è più comprensivi in fatto di estetica, i risultati potevano ritenersi decenti... Le mie figlie avrebbero avuto una foto della nonna, il telegiornale una faccia da sbattere in video, l'editore quella da inserire nel libro ...
Tutti contenti? Tutto risolto?
Credevo di sì e, invece, qualche giorno fa, la mazzata.
Mia figlia minore mi chiede "come faccio ad essere sicura di non essere stata adottata se non c'è nessuna foto di te con la pancia?" .... "Me lo diresti se fossi stata adottata?". E così via, in un crescendo di assurdità e paradossi degno del teatro di Samuel Beckett. E sua sorella: "Tutte le mamme hanno foto con la pancia, cosa ci nascondi?"
Oddio, non sapevo che dire, come giustificarmi.
Mi sono trovata all'improvviso nell'assurda condizione di dover fornire delle prove sulla circostanza solitamente più scontata della vita: sono la mamma, vi ho portato in pancia nove mesi, tu mi hai fatto vomitare per tre, con te sono stata ricoverata in ospedale per quindici giorni, quando vi ho visto appena nate ho pianto tanto...
Niente, in mancanza di prova fotografica, tutto ciò poteva non essere vero.
Ho invocato la fiducia, l'assurdità di una tale presa di posizione, la voce del cuore, i dogmi, chiamato il padre a testimone, esibito le ecografie ...
Loro mi guardavano e, da giovani che vivono nell'era dell'immagine e dell'apparenza, hanno concluso sorridendo che, in mancanza di prove certe, tutto potrebbe essere...
E' assurdo, ma è certo che se mi fossi fatta fotografare, ora non avrei questo problema.
Vai a prevedere il futuro!!


martedì 18 ottobre 2011

Ghirlande

Le ghirlande sono la mia passione.
Diciamo una delle mie tantissime passioni...
E' colpa mia se mi appassiono? Se mi piacciono così tante cose?
Sarò forse un po' dispersiva, un po' superficiale, ma molto meglio tante passioni piuttosto che nessuna passione...
No?
Detto per inciso, anche la carta è una delle mie grandi passioni ... Quindi queste ghirlande di carta, sono proprio il massimo...
(considerato, poi, che anche i nastri, che anche i fiori, che anche le porte, la colla a caldo ....)


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martedì 11 ottobre 2011

Ma perchè anche l'umiliazione?

Vedo in vetrina un vestito molto carino.
Temo che non sia proprio la linea adattissima a me, lo so che poi ci resto male, ma decido di entrare.
La commessa sembra una studentessa, carina, normale.
Sembra innocua: penso che non mi potrà fare tanto male.
Entro e chiedo il vestito.
Cerca di farmi provare una taglia piccolissima: anche un bambino capirebbe, così ad occhio, che non ci entrerò mai.
Non cado nel tranello, non sono mica nata ieri.
Insisto per la taglia superiore.
Camerino microscopico, tenda che chiude male e lei, quella che sembrava una commessa persino umana, in agguato fuori, che mi aspetta.
Indosso l'abito, devo uscire perchè nel camerino microscopico questi disgraziati lo specchio non lo mettono...
Esco, avevo la sensazione che il vestito mi stia malissimo, ma quello che vedo riflesso nello specchio supera ogni mia più pessimistica previsione.
Un disastro: tira dappertutto, segna ogni minimo rotolino, è troppo scollato, ha una linea che penalizzerebbe anche una modella filiforme, il colore mi sbatte. Per di più fuori piove e indosso gli stivali da pioggia.
Vorrei ritirarmi nel camerino di corsa, dimenticare quello che ho visto, tornare indietro nel tempo, maledico il momento in cui ho deciso di entrare..
Ma non posso: lei, l'apparentemente innocua commessa, non mi molla ...
Dice che il vestito mi sta bene, che il colore mi dona, che ci sarebbero al massimo da accorciare un po' le maniche. Le maniche? Sono talmente umiliata che le maniche neppure le vedo ... "Aspetti prendo due spilli e le faccio vedere".
Farfuglio che pensavo che il modello fosse diverso, che forse non è molto adatto a me... Lei insiste: "Non è vero, le sta benissimo ... con gli stivali, poi. Questa linea le dona molto!" "Fossi in lei, però, proverei anche la taglia più piccola. Questa ditta ha taglie molto comode! Vuole abbinare una cintura?"
Mi manca l'aria, non so che dire.
Non solo il vestito mi sta da schifo e sono una culona sovrappeso che cerca di fare la giovane sfidando il ridicolo- e già questo basterebbe - ma questa ragazza mi sta anche umiliando.
Sono sopraffatta. Purchè tutto finisca in fretta, borbotto che lo prendo.
Pago e finalmente esco.
Appena sono fuori, ritorno in me e penso che non succederà mai più. La prossima volta che trovo una commessa del genere le dico "ma brutta stronzetta, non lo vedi che faccio schifo, abbi rispetto per una che potrebbe essere tua madre, ma come ti permetti di dire che mi sta bene? Lo so che vuoi solo umiliarmi. Adesso chiamo i carabinieri e vediamo se lo perdi questo brutto vizio. Tu e tutte le tue colleghe!".
Gliela faccio vedere io, la prossima volta ...

P.S: questo vestito non lo metterò mai, neppure lo tolgo dal sacchetto ...devo solo trovare qualcuno a cui regalarlo.

giovedì 6 ottobre 2011

Pomelli che passione

Mi devo essere persa qualche cosa.
Vanno di moda i pomelli e non lo sapevo.
Mi sembrava uno squallido rimedio per modernizzare, rinnovare un po' il vecchio mobiletto del bagno. Per cercare di far digerire alle figlie il trasloco in camera loro della triste cassettiera dell'ingresso ...
E invece scopro che quello che mi sembrava un ripiego, è una tendenza molto cool...
Anthropologie ne vende tantissimi, di tutti i tipi e materiali qui
A Copenaghen occupavano intere pareti dei bellissimi negozi di accessori per la casa che ho visto ed ammirato ...
Ode al pomello, quindi.
Non sia mai che io non sia alla moda.


lunedì 3 ottobre 2011

Non sono pronta!

Gironzolando in rete ho incominciato a vedere i primi inequivocabili segnali del Natale.
E' troppo presto!
E quest'anno, a maggior ragione: indosso ancora i sandali, sabato ero al mare ...
Come posso pensare agli addobbi natalizi, ai regali, a tutto il resto?
Non sono pronta!
Aiuto!